Inizialmente l’idea è nata dalla solitudine. Starsene chiusi in casa e non vedere nessuno per via del lockdown era una condizione che se all’inizio poteva sembrare esaltante e quasi eroica, con l’andar del tempo era diventata devastante.
Il pensiero di entrare a far parte di una honor society (forse era stato proprio quell’ ”honor” a risvegliare il mio lato vanitoso e vagamente cavalleresco) poi mi ha spinto a proseguire.
La prospettiva di conoscere persone con interessi affini ai miei ha fatto il resto.
E così eccomi lì, in una pallida sera di fine ottobre, cercare di mettere insieme il mio curriculum, andare sul sito, compilare i campi, fare “click”: avevo inviato la mia candidatura a Eta Kappa Nu.
Certo ero dubbioso. Non ero mai stato membro di un’associazione studentesca. Anzi, per la verità non avevo mai avuto una vita associativa di nessun tipo, così sono rimasto sorpreso quando, dopo aver inviato il mio CV assemblato in fretta e furia e aver fatto il colloquio online, è arrivata la mail di Eta Kappa Nu con l’esito della mia candidatura: ero a bordo!
Da quel momento in avanti sono stato subito travolto dalla vitalità del team, prima ancora di aver avuto il tempo di guardarmi attorno per rendermi conto di come il tutto funzionasse. Riunioni settimanali, incontri e un ribollire di idee, progetti, iniziative mi hanno immediatamente coinvolto e trascinato nel vivo dell’attività: sembrava che le difficoltà non li avessero neanche rallentati, che anzi questa situazione problematica si fosse trasformata per tutti quanti in un’opportunità in più da prendere al volo.
Sono stato assegnato all’area Comunicazione e ho così preso parte all’organizzazione di Research Radio, la radio di Eta Kappa Nu che già l’anno scorso ha avuto modo di farsi apprezzare per le sue trasmissioni di approfondimento di tematiche legate al mondo della ricerca all’interno del Politecnico di Torino.
Il secondo semestre di Covid-19 ha imposto però un cambio di passo: le possibilità di organizzare iniziative interessanti erano rimaste ancora una volta relegate alla sfera del virtuale, per questo per noi studenti di Eta Kappa Nu urgeva trovare soluzioni resilienti, sfruttare lo sfruttabile, inventarsi nuove strade da percorrere.
Ed ecco nascere Research Radio Innovation: l’idea è quella di andare oltre il PoliTo, l’obiettivo diventa conoscere da vicino alcune delle personalità più influenti nel campo dell’innovazione e della ricerca aziendale, il fine quello di coinvolgere e informare.
La grande novità di quest’anno è stata quindi il rivisitare Research Radio in un’ottica di innovazione, spostando il focus verso una visione più ampia del mondo ingegneristico, una visione che coinvolgesse attori influenti provenienti dal mondo del management, della finanza e del business, dell’ecologia e della lotta allo spreco alimentare, fino all’industria 4.0, settori apparentemente lontani ma con punti di contatto inediti.
La formula mi è sembrata vincente: è importante per un giovane avere una visione multidisciplinare della sua area di studi, il futuro ci spingerà sempre di più ad avere un approccio plastico nei confronti dei problemi, e anche il mondo del lavoro, della ricerca e dello studio dovrà sempre più tener conto di questa composizione di competenze e approcci plurali. E questo è un aspetto che personalmente mi affascina: esplorare i confini tra una disciplina e l’altra, confini che nel tempo e con l’evolversi rapidissimo delle tecnologie, sono sempre più inafferrabili e proteiformi, ma anche ospitali e ricchi di potenziale.
Per questo semestre le interviste di Research Radio sono concluse. Le difficoltà organizzative a cui l’Associazione ha dovuto far fronte per mettere in piedi questa nuova iniziativa sono state molte: dal pubblicizzare gli eventi attraverso i nostri social network, sollecitando la partecipazione degli studenti, al contattare e accordarsi con gli esperti che gentilmente si sono prestati ad intervenire, passando per altre innumerevoli problematiche che sono emerse nel corso della preparazione e della realizzazione degli episodi. È stata dura, ma ce l’abbiamo fatta e ne andiamo fieri.
Non dimentichiamo comunque che HKN non si ferma, bensì porta avanti sempre e comunque la sua atavica attività di tutoraggio e supporto allo studio per chiunque volesse usufruirne, con un calendario che si può trovare facilmente sul sito.
Anche la mia esperienza in Eta Kappa Nu continua e non vedo l’ora di sapere che cosa mi aspetta.
Tommaso Quario